C’è chi dice che fu Cristoforo Colombo nel 1502, dopo ben 4 viaggi nelle Americhe, a portare in omaggio al re di Spagna Ferdinando i frutti del cacao, ma anche chi sostiene che fu Cortes, qualche anno più tardi al ritorno dalle sue conquiste, a presentare all’Occidente i meravigliosi prodotti dell’America Centrale e tra questi anche il cacao. Le prove non sembrano sostenute da documenti attendibili ma l’ipotesi, o la leggenda, più probabile narra di alcuni monaci domenicani che accompagnarono un gruppo di nobili Maya, vestiti nei loro costumi tradizionali, in visita a Filippo di Spagna ed in questa occasione offrirono al principe una bevanda densa e pastosa chiamata “xocoati“.
Dai continui viaggi che iniziarono tra il Vecchio e il Nuovo Continente iniziò il commercio del cacao, in Italia arrivò circa un secolo dopo grazie ad un commerciante fiorentino; nobili e ricchi adoravano questa bevanda che conquistò veramente tutta l’ Europa, tanto che gli Olandesi divennero i principali importatori di questa delizia.
Il cacao, il cui nome scientifico è “theobroma cacao” che tradotto dal greco significa “cibo degli dei“, nel suo Paese d’origine, l’America Centrale e sempre stato considerato un frutto divino, donato dagli dei agli uomini; gli atzechi, lo chiamavano Quetzalcoati, e già mille anni prima di Cristo gli amerindi lo chiamavano “kakawa“, ma tutti gli uomini in tutto il mondo sempre hanno attribuito al cacao virtù miracolose.
Grandissima ricchezza quindi rappresentava l’albero del cacao i cui semi venivano usati come moneta,e le piantagioni aumentarono anche in tutta l’America Latina