Eccoci qua, mancano poco più di due settimane al Natale e nonostante tutto, freddo, crisi, mancanza di soldi e lavoro, nonostante la nostra bella Italia stia attraversando un momento difficilissimo, l’aria delle Feste è sempre forte dentro di noi. Le nostre origini, le nostre tradizioni ci tengono ancora legati al Natale, a questo simbolo di bontà, di mitezza, di perseveranza; il Natale è la festa della speranza, della comunione, dell’intimità. Abbiamo tutti voglia di essere migliori, di stare più vicino ai nostri cari, di recuperare tanto del nostro tempo vissuto male o perduto, è il momento in cui ci sentiamo di dire: Grazie!
Forse non lo abbiamo mai razionalizzato così palesemente, ma perché ci daremmo tanto da fare a trovare un regalo, un pensiero, se non per dire “Grazie!”? Sei insieme a me nella mia vita. Sei mio figlio, mia moglie, il mio compagno, la mia amica o il mio nonno… Chiunque sia vicino a noi e nei nostri pensieri con un regalo non vogliamo altro che dirgli “Grazie!”
Allora si parte alla ricerca di regali. Noi ve ne consigliamo alcuni da mangiare (anche perché così non si butta via nulla) golosi, ottimi e soprattutto come nella nostra più classica tradizione, senza conservanti, senza coloranti, senza additivi chimici.
Le nostre piccole aziende familiari sono quanto di più tradizionale possiamo ancora trovare per preparare un piatto con i fiocchi, soprattutto ai nostri bambini, ai nostri nipoti. Cucinare per qualcuno è un grandissimo gesto d’amore nascosto solo dalla banalità della “perdita di tempo”, del “c’è già tutto pronto”, ma chi me lo fa fare”… La tavola è ancora il fulcro della famiglia, il momento in cui ci si dovrebbe ritrovare per condividere la nostra giornata, il nostro pane quotidiano. Cosa non ricordiamo della nostra mamma che ci preparava da mangiare? La sua preoccupazione, la sua voglia di accontentare tutti, di superarsi sempre, di sentirsi dire: “mamma che buono!”
Dovrebbe essere ancora così! Si dovrebbe ancora trovare il tempo per preparare, magari anche solo la domenica, qualcosa insieme, qualcosa di speciale fatta tutta per noi, fossero anche spaghetti al pomodoro. E’ a tavola che si dimostra l’amore e la cura per i nostri cari, nello scegliere i prodotti, i piatti da preparare…
Oggi più che mai ci deve essere questa cura. La spesa costa e non è che perché si paga poco si risparmia. Il cibo di bassa qualità, il cibo industriale fa male e il risparmio in cui avevamo sperato spesso può diventare un costo molto peggiore – basta leggere per informarsi. Prima o poi si ripercuote sull’organismo dei nostri figli, dei nostri cari. La natura ha un suo corso lo vediamo in tutto quello che ci accade intorno, è inutile che lo cambiamo, prima o poi se lo riprende. I nostri corpi non sono fatti per assimilare la chimica industriale, surrogati di cibo al sapore inventato e colorato da un laboratorio. Abbiamo 5, pardon 6 gusti da sviluppare quando mangiamo che devono premiare il lavoro di chi l’ha fatto con passione e dedizione e rispettando la natura.
Allora se possiamo, recuperiamo il nostro tempo, il nostro affetto, fermiamoci ed informiamoci su cosa e dove e come comprare; cosa cucinare. Si può spendere meno e mangiare meglio, si può fare insieme e recuperare la cultura della qualità alimentare e nutrizionale.
Le radici e la storia del nostro cibo possono diventare una favola da raccontare a Natale e una nuova realtà da vivere da apprezzare; potrebbe diventare il futuro dei vostri figli.
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