Continuiamo il viaggio alla scoperta della civiltà nuragica, accompagnati da Renzo Trenta che ha preparato per tutti i nostri amici questo prezioso omaggio. Buona lettura!

 

LA CIVILTA’ NURAGICA

 

“…Tra nuraghi e villaggi nuragici ci sono 5543 siti, se ipotizzassimo circa 80 persone per ogni sito necessarie
alla costruzione e alla difesa, avremmo alla fine, nel periodo di massimo splendore della civiltà nuragica, una
popolazione di 443.440 individui (valutazione che ritengo ragionevole, se si pensa che Giovanni Lilliu,
massimo studioso della civiltà nuragica, ne ipotizza 245.000, secondo l’archeologo Giovanni Ugas i villaggi
nuragici sono da 2500 a 3000 con una popolazione da 500.000 a 700.000).
La cosa sorprendente è confrontare la situazione demografica con i dati il storici più recenti: i dati del
censimento del 1861 hanno registrato 600.000 persone residenti, nel 2019 i residenti erano 1,64 milioni.
Nel 1861 la Sardegna era dedita solo alla coltivazione della terra ed all’allevamento del bestiame.
Da questi numeri possiamo concludere che gradatamente si è passati da un periodo di bassa densità
demografica sino al 2000 a.C., che hanno lasciato tracce solo nelle tombe scavate nella roccia e non ha
prodotto nessuna opera di difesa, ad un periodo di maggiore densità demografica intorno al 1200 a.C. che
ha prodotto la costruzione di 5236 nuraghi, oggi noti, il cui scopo principale era la difesa del territorio. Perché
hanno costruito i nuraghi? Perché ci hanno lasciato a ricordo di quel periodo 500 statuine di bronzo di
guerrieri e 27 busti di sculture in pietra di guerrieri ritrovati a Monte Prama, vicino a Cabras.
L’incremento demografico ha prodotto un conflitto tribale sempre più aspro tra i clan per il controllo del
territorio e dei il pascolo del bestiame. Per difendere il loro territorio e difendersi dalle razzie dei clan vicini
ogni tribù costruì diversi nuraghi nel proprio territorio, alcuni monotorre (4275 in tutta la Sardegna) per i punti

cospicui da vigilare e difendere e altri nuraghi più complessi (697 in tutta la Sardegna) in vicinanza dei
villaggi (277 in tutta la Sardegna). Nelle vicinanza dei nuraghi complessi e dei villaggi vennero costruite 526
tombe dei giganti per la sepoltura collettiva dei propri morti. Il conflitto divenne ancora più aspro nel 1200
a.C quando l’intero mediterraneo fu colpito da un siccità che distrusse la civiltà Ittita, le economie Micenee
della regione dell’Egeo e dell’Anatolia, favorì l’invasione Dorica in Grecia e ridusse i pascoli e la capacita di
sopravvivenza del bestiame e della popolazione nuragica…”

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