Dr.ssa Barbara Mercanti Psicologa e Psicoterapeuta
In una famiglia dare spazio al rispetto delle regole non vuol dire mettere a tacere le emozioni, non significa non poter concedere voce alle paure o ai bisogni emotivi del bambino. Le regole servono per porre dei limiti e crescere con un maggiore senso di responsabilità, la comunicazione emozionale serve per imparare a gestire i sentimenti negativi quali collera, rabbia, tristezza , paura e a promuovere quelle positive. Il bambino dovrebbe percepire in seno alla famiglia uno spirito di interdipendenza perchè le interazioni emozionali sono alla base della capacità di ascolto dell’altro. Il contesto familiare influenza la capacità di regolazione emotiva del bambino attraverso l’osservazione del comportamento degli altri membri della famiglia, perché dinanzi ad ogni situazione che viene affrontata e gestita, si manifestano delle emozioni. Attraverso il comportamento verbale, e soprattutto quello non verbale, i bambini comprendono quali sentimenti vengono accettati e come vengono gestiti all’interno del contesto familiare. Quando in una famiglia la tristezza viene bandita perché sinonimo di debolezza e il bambino, quasi come se fosse una regola, non dovrebbe mai essere triste, si verifica una forma di apprendimento: provare tristezza significhi essere deboli; oppure se cresce in un ambiente aggressivo e ostile, potrebbe arrivare a manifestare comportamenti violenti o di sottomissione totale agli altri e, sappiamo bene cosa succede in questo caso: il bambino diventerebbe la vittima o il carnefice negli atti di bulllismo. Dinanzi ad uno stato d’animo, anche negativo, non si può non vedere o far finta di non vedere minimizzando ciò che è accaduto, bisogna dialogare e aiutare il bambino a riflettere in modo costruttivo sulla propria emozione, stimolando la riflessione e l’ascolto . Questo vale anche per le emozioni positive, che spesso perché talmente belle , vengono sottovalutate e date per scontate. Insegnare al proprio figlio ad avere autostima di sè è più difficile di qualsiasi altro insegnamento, per essere buoni educatori di emotività, occorre stabilire con il bambino un attaccamento sicuro e ascoltare i propri stati d’animo senza la paura di doverli nascondere.