BIO di Famiglia
La qualità del prodotto dipende soprattutto dallo spirito, dalla cultura dell’agricoltore. Abbiamo incontrato un’azienda, un’intera famiglia al lavoro nei campi per la coltivazione di farro e legumi.
“Per noi tutto ciò che è vita ha uno spirito, così le piante dei nostri prodotti hanno uno spirito e come tali hanno bisogno delle nostre premure. Per questo la sensibilità dell’agricoltore gioca un ruolo fondamentale in quanto è lui il regista della scena ed è lui che guida la naturalità del processo”. Antonio, il capofamiglia, si occupa personalmente della conduzione dell’ azienda familiare con il grande aiuto arriva anche dai figli. “L’obiettivo è quello di offrire un prodotto naturale e salubre cercando in ogni occasione; di rendere i terreni sempre più fertili, di fare agricoltura seguendo, assecondando e rispettando la Natura” in altre parole questo tipo di lavorazione costa molto in termini di produttività perché da ogni ettaro di terreno si ricavano mediamente solo 3 o 4 quintali di prodotto.
Un organismo a ciclo chiuso
Ma un’azienda che intende lavorare con questa filosofia sa che deve essere proprio così, e che è altrettanto giusto rendere grazie ogni giorno alla natura stessa per tutto quello che offre. “Questa azienda agricola è un vero e proprio organismo vivente a ciclo chiuso, inserito nel più grande organismo vivente cosmico, alle cui influenze soggiace”. Il lavoro dell’agricoltore, in questa azienda viene arricchito da uno spirito etico che amplia e sostiene ogni azione quotidiana. La conoscenza ed il rispetto per ogni pianta fanno si che le antiche tradizioni prevalgano su sistemi invasi che possono stravolgere il naturale sviluppo dei semi. Pratiche tradizionali come il sovescio, la rotazione delle colture, l’utilizzo del letame puro e naturale la coltivazione in funzione delle fasi lunari e tutte le pratiche tramandate dai nostri antenati, sono per questa azienda un codice etico da rispettare.
Al centro dell’attività agricola c’è lo sfruttamento naturale della fertilità del suolo che viene favorita con interventi limitati di letame naturale e qualora sia necessario e su parere di esperti e qualificati agronomi, con preparati biologici specificatamente ammessi dal regolamento comunitario. Non utilizzano mai e in nessuna maniera organismi geneticamente modificati e concimi. Non utilizzano impianti di irrigazione. Il processo comincia dalla fine ovvero, comincia dal raccolto dell’anno precedente. Infatti per avere una buona preparazione del terreno si lascia che la paglia e quanto resta dagli scarti del raccolto precedente depositino nel terreno quelle sostanze di cui viene privato per dar vita alla coltura appena raccolta. Il terreno non viene quindi lavorato permettendo alle sostanze depositate di permanere e permeare il terreno senza essere lavate dalle piogge. Verso ottobre, il terreno si cosparge con scarti di segatura di legno non trattati (quando si hanno disponibili) o in alternativa con escrementi di capre e pecore che pascolano sulle nostre montagne ad oltre 1000 metri di altezza.
Quando il BIO è etica
Un’azienda biologica e bio-dinamica, non solo evita accuratamente il pesante, e molto spesso selvaggio, utilizzo dei pesticidi, ma fa della tradizione tramandata dalle precedenti generazioni, cultura e tradizione. In una famiglia contadina ognuno ha ruoli ben precisi che si alternano e compensano secondo magiche alchimie. L’uso di mezzi meccanici è limitato allo stretto indispensabile; la “luna buona, il clima e il rispetto dei tempi cadenzano come un magico ritmo le fasi di lavorazione. Per scelta e per virtù del buon insegnamento ereditato dai “vecchi”, il rispetto dell’ambiente è alla base di ogni scelta aziendale. La natura ha i suoi tempi e i suoi modi, e sa ringraziare quando in piena estate i campi esplodono dei colori del raccolto, pronto per ricompensare chi ha tanto lavorato.
Anche la confezione è BIO
Persino nel confezionamento dei prodotti si preferisce il prodotto lavorato a mano piuttosto che in atmosfera controllata, e questo per ché tutti possano scoprire i veri sapori senza che vengano alterati. Dal riciclo di carta e plastica, che non vengono bruciati come spesso succede nelle campagne, ma consegnati ai depositi specifici, alle vasche per i rifiuti organici dove foglie e scarti naturali preparano un ottimo terriccio per i fiori, tutto viene fatto senza seguire logiche “industrializzate” ma adeguandosi solo a quanto di utile e corretto si può e si deve fare per il rispetto dell’ambiente. Questa serenità e gioia nel lavoro si esprime anche nella coltivazione di antiche, e sconosciute ai più, varietà di legumi, dalle ottime proprietà.