Pubblicità spiata, quello che ogni genitore dovrebbe sapere “La capacità di insegnare ai nostri figli ad amare il cibo sano è sempre più minata dal marketing alimentare che ormai è un’industria multi-miliardaria ed utilizza tecniche sempre più sofisticate.” I° parte
L’abbiamo pubblicato l’11 gennaio 2014 ora, è tornata prepotentemente alla ribalta, la pubblicità spiata per i bambini
E ‘ stato questo uno dei motivi che ha spinto la scrittrice americana Karen Le Billon a scrivere un libro sul marketing alimentare per ragazzi Getting Yum. In altre parole parlando di pubblicità la scrittrice pubblica i dati di un’accurata ricerca che sono a dir poco “preoccupanti” ma al tempo stesso un grandissimo aiuto per chi vuole aprire gli occhi e riprendere in mano le redini per insegnare ai figli una corretta educazione alimentare, e non solo. Dalla ricerca emergono dati preoccupanti: “Ogni anno i ragazzi americani sono esposti ad oltre 40.000 annunci alimentari la maggior parte dei quali riguardano fast food, cereali e caramelle. Queste pubblicità hanno un grande impatto mediatico confermato dal crescente consumo dei prodotti (se così non fosse, perché mai queste aziende alimentari investirebbero tanti soldi in pubblicità?): allarmante! La ricerca rivela che sono i ragazzini, i più giovani ad essere i più sensibili ai messaggi di marketing – probabilmente perché non comprendendo l’ aspetto ‘ pubblicitario ‘ dei messaggi promozionali – quindi sono più propensi a seguire la “fantasia” piuttosto che l’insegnamento (se c’è) dei genitori.
Ma cosa dicono questi messaggi ai nostri bambini ?
Che mangiare in modo poco corretto (ad esempio merendine e spuntini frequenti, ricchi di calorie e poveri di nutrienti ) è normale, divertente, positivo e socialmente gratificante. Che la maggior parte dei bambini mangia sempre in questo modo, che molti genitori approvano, e in effetti è vero, e dimostrano il loro amore portando i figli ai ristoranti McDonald. Dicono che è giusto e normale mangiare porzioni enormi; che gli alimenti dovrebbero essere ricchi di sale, zucchero e grassi, una combinazione che stimola il piacere nel nostro cervello e induce a mangiare molto di più. Ovviamente questi messaggi non raccontano ai nostri ragazzi gli effetti negativi di un’alimentazione scorretta, la poca, se non nulla energia che fornisce, l’aumento di peso che ne consegue e gli effetti negativi sulla salute a lungo termine. I cibi pubblicizzati in TV sono generalmente prodotti poco equilibrati e che fanno ingrassare, ma gli attori e i personaggi sono sempre tutti sani e snelli.
E la pubblicità non è solo in TV.
Tutti i genitori sanno benissimo che la maggior parte degli spot televisivi sul cibo vanno in onda proprio nelle ore di punta della TV per ragazzi, e non pubblicizzano certo spinaci e broccoli (uno studio ha rilevato che 9 annunci su 10 il sabato mattina riguardano il cibo spazzatura). Ma questo è solo la punta dell’iceberg. Testimonial, posizionamento del prodotto, sconti, aumento delle confezioni, sono tutti stratagemma utilizzati per favorire un maggiore consumo; non avete mai notato “quelle” caramelle proprio alla cassa? E’ molto probabile che l’azienda abbia pagato al supermercato il “posizionamento” del prodotto: per metterle proprio lì, all’altezza degli occhi bambini
La pubblicità dei prodotti alimentari si è spostata anche on-line e lo ha fatto in grande stile dal momento che è un mezzo più economico e molto frequentato. La maggior parte dei migliori siti web utilizzati dai bambini contengono messaggi di marketing alimentare e spesso, sono veramente troppi. Numerosi gli spot che incoraggiano i bimbi a continuare il ‘ brand experience ‘ anche dopo aver lasciato il sito proponendo foto o loghi da mettere come sfondo sul desktop. Diverse aziende alimentari usano anche ” Advergame “, giochi pubblicitari, sfumando i confini tra giochi e pubblicità. Alcuni sono relativamente semplici simili ad altri giochi di smartphone e telefonini ma sostituiscono alcune parti del gioco con cibi, cereali, lecca lecca… da notare che un’ App – che è stata scaricata 1,5 milioni di volte, ha addirittura costretto l’Apple a lamentarsi e a comunicare che troppa saliva poteva danneggiare gli iPhone.
Più complessi altri giochi in cui i giocatori possono colpire palle da baseball con il logo dell’azienda, oppure giocare a basket in un campo completamente tappezzato della pubblicità. C’è stato un “advergame” che è stato scaricato più di 3 milioni di volte. Poi ci sono siti trend come la stazione di Nestlé Nesquik Imagination con il simpatico coniglio, il McWorld on – HappyMeals.com, completo di giochi sia per i più piccoli che per ragazzi più grandi. Per quanto possa sembrare stupido, sappiate che questi siti hanno oltre 350.000 visite al mese. Se il gioco viene preso come spunto per avvicinare i ragazzi, i social come Facebook e Twitter sono più interessanti per avvicinare gli adolescenti. Questi siti veicolano attraverso smartphone , viral marketing (video che si passano da un amico all’altro) tecniche sofisticate come ‘ widgets ‘ scaricabili (piccole applicazioni che può scaricare anche un bambino sul suo computer o cellulare) che permettono alle aziende di fornire annunci mirati agli utenti e ai loro amici. I messaggi sono più sottili, tengono molto conto delle esigenze di questi ragazzi, come l’esigenza di stabilire una propria identità utile per allacciare amicizie. La comunicazione quindi si fa più pericolosa e più difficile è resisterle rispetto alle altre tradizionali forme di pubblicità, perché cercano di sollecitare risposte emotive alle quali poi si resta legati da una profonda fedeltà alle marchio, contrariamente alle pubblicità tradizionali il cui scopo era quello di far conoscere il prodotto. I bambini oggi, non solo delle scuole superiori, usano spesso i marchi e li pretendono per costruire la loro immagine.
Questo articolo è stato tradotto da http://blog.fooducate.com/2013/08/13/food-marketing-to-kids-what-every-parent-should-know/