decorazioneNataleManca meno di un mese ormai alle Feste. Sulle tavole italiane, poveri e ricchi metteranno gli alimenti che sono testimonianza di antiche tradizioni, delle grandi ricorrenze come il Natale e il Capodanno.

Feste che hanno radici che affondano nella notte dei tempi, nella memoria storica della gente, quando il significato del cibo non era esclusivamente legato al sostegno fisico ma anche nutrimento spirituale, come il pane e il vino nella liturgia cattolica. Tutte le grandi e antiche feste religiose, come appunto il Natale e la Pasqua,  oppure le pagane, come Capodanno e Carnevale  hanno degli alimenti che le accompagnano, le definiscono e addirittura le caratterizzano. A Natale c’è il “pane ricco”, ne abbiamo parlato, lo scorso anno raccontando la storia del panettone, e la carne ripiena; a Pasqua, l’agnello e le uova; a Capodanno, i legumi e il maiale; a Carnevale ancora maiale e frittelle.  Ma il cibo a Natale, festa per eccellenza, ha anche il ruolo fondamentale di riunire la famiglia attorno al tavolo, “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” recita l’antico detto.
E’ la festa calda, intima, che da secoli, e auguriamo si ripeta sempre nel tempo, dedica il tempo ai propri familiari, alle persone care e agli amici e la tavola non solo sazia e delizia, ma rallegra la gente e scalda gli animi. Il cibo, le tante specialità preparate con passione e dedizione ancora in molte case, da molte mamme e nonne, da appassionati, uniscono e aiutano a ben sperare in un futuro migliore, perché la tavola italiana, comunque, povera o ricca che sia, è sempre ricca di amore…

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