l’odissea delle patate

comincia oltre quattro secoli fa, nel 1528. quando Pizarro ed i suoi conquistatori arrivano alla città Inca  Tumbes, sulla costa dell’America meridionale sono assetati d’oro e di ricchezza… e trovarono l’oro ma trovarono anche un “oro commestibile” che solleverà intere popolazioni dalla fame: le patate.

Gli Incas coltivavano le patate da secoli e rappresentavano il loro alimento principale, le mangiavano bollite o arrosto, calde o fredde.

La patata arriva in Europa verso la metà del XVI° secolo. Nonostante l’interesse che Filippo II, re di Spagna e figlio di Carlo V, ha per questo alimento ma, la patata viene considerata piuttosto una pianta ornamentale. Ma arriva anche in Italia, Belgio e Svizzera e poi in Francia dove Olivier de Serres la citerà in un’opera letteraria sulla botanica.

E’ Luigi XVI il primo consumatore di patate, ma erano secoli che le patate cercavano di conquistare il loro giusto apprezzamento. Iniziano grandi coltivazioni di patate che ancora oggi rappresentano un alimento base per tutti noi.

Hanno un elevato contenuto di amido e un discreto contenuto di proteine e di vitamina C, per cui costituiscono un ottimo alimento.
Un’avvertenza: è utile conservare le patate al buio ed eliminarne periodicamente le gemme che tendono a formarsi in superficie. In ogni caso, quando le patate germogliano è meglio eliminarle, perché il contenuto di solanina aumenta nettamente e questa sostanza può provocare diversi disturbi.

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