Il Parmigiano Reggiano, il re dei formaggi
viene prodotto con latte crudo, utilizzando gli stessi metodi tradizionali della prima forma; stagionato almeno 24 mesi regala un sapore intenso e complesso. Niente è paragonabile al Re dei formaggi. Il Parmigiano Reggiano viene fatto da secoli in una zona dell’Italia settentrionale, tra le colline e i pascoli verdi che vanno da Reggio Emilia a Parma a Modena, a lembi di Bologna e Mantova. Soltanto grazie a particolari condizioni ideali, ovvero una combinazione di campagna ricca ed un clima ottimale, può nascere il Parmigiano Reggiano. Tipico di questa regione è intriso della sua cultura e tradizione culinaria, il formaggio viene prodotto in piccoli lotti con metodi artigianali, spesso tramandati attraverso le famiglie di generazione in generazione.
Per i veri amanti del formaggio,
sono poche le esperienze paragonabili al piacere di assaporare il parmigiano reggiano. E’ ritenuto uno tra i tre o quattro formaggi incomparabili del mondo, e questo è l’orgoglio di una tradizione alimentare italiana che risale a circa 800 anni. Realizzato da veri artigiani, accuratamente invecchiato e curato, ogni “ruota” non è solo un’espressione del formaggio. Gli esperti suggeriscono che per ottenere il massimo da questo formaggio bisogna tagliarlo a: Cubetti, per servirlo con frutta secca o confetture di fichi, o altro, e abbinato all’Aceto Balsamico di Modena o con miele per immergervelo. Nastri, utilizzando un pelapatate per formaggio o verdure. L’ampia superficie dei nastri dà un forte impatto aromatico. Grattugiato, per cospargere i piatti preparati di un’esplosione di sapore, o incorporato in miscele di pane grattugiato o aggiunto a ripieni, di carni e verdure. Scorza, una volta finito il parmigiano la scorza viene aggiunta alle minestre o al brodo per aggiungere sapore.
Sappiamo leggere la crosta del Parmigiano Reggiano?
Se diamo un’occhiata da vicino ad una ruota intera del Parmigiano Reggiano, scopriamo che ognuna porta la prova della sua autenticità. Durante la produzione, la crosta viene impressa con il numero del “caseificio” o dell’azienda che lo produce, con la data di produzione e i vari puntini di riferimento formano le parole “Parmigiano Reggiano”. Le incisioni garantiscono che il Parmigiano Reggiano, viene fatto seguendo i severi standard di qualità. Dopo un anno di invecchiamento, ogni ruota che ha superato il test viene incisa con un marchio ovale e viene lasciato stagionare ancora un anno. Ogni pezzo di Parmigiano Reggiano, se ci facciamo caso, è inciso. Una volta che il Consorzio ha ispezionato la ruota e valutato per colore, consistenza, aroma e qualità, il timbro circolare che dice “Parmigiano Reggiano” rappresenta il sigillo di approvazione. DOP Abbreviazione di “Denominazione di Origine Protetta”, afferma che la ruota è stata prodotta utilizzando in modo conforme al disciplinare. Con tutto il Parmigiano Reggiano che si trova sul mercato, queste indicazioni sono utili per sapere se acquistiamo un prodotto originale.
Non fermiamoci a grattare, ma….
tagliamo il parmigiano in piccoli pezzi, o fettine sottilissime per assaggiarle e scoprire le diverse sfumature. Godiamoci la sua deliziosa gamma di sapori e consistenze: dalla nocciola, al gusto dolce, dall’erba dei pascoli primaverili al sapore cremoso, dal granuloso al fruttato. Tutti quelli che amano il Parmigiano Reggiano, sanno che può essere abbinato ad una lunga lista di altri sapori che ne esaltano il gusto e la sottile dolcezza. Il nostro preferito? Sottili scaglie di Parmigiano Reggiano su letto di rucola speziata condita con olio extravergine di oliva e aceto balsamico invecchiato. Ottimo anche con pere al miele. E, naturalmente, il sapore del Parmigiano Reggiano e della salsa di pomodoro è tra le combinazioni più soddisfacenti nella storia del cibo. Quando si tratta di vino, è possibile sfruttare appieno le potenzialità del formaggio servendolo con vini rossi come il Chianti, il Valpolicella o il Lambrusco, oltre al Prosecco e altri bianchi frizzanti.