Mamme c’è un perché, scopritelo!
“Avete provato a seguire tutti i consigli degli esperti per far mangiare al vostro bambino le verdure? Siete andati al mercato a fare spesa insieme o a raccogliere le verdure nell’orto? Avete scelto e preparato insieme delle ricette a base di verdura? Come mai allora, il “mangiatore schizzinoso” è ancora bloccato su sul cibo preferito e si rifiuta anche solo di assaggiare un nuovo alimento quando avete seguito tutti i consigli possibili ed immaginabili per insegnargli a mangiare in modo sano? Sono uno di quegli “esperti” che possono aiutarvi ed ecco il mio consiglio: non ci sono due bambini uguali. Per molti ragazzi scoprire nuovi alimenti è una gioiosa scoperta, per altri è più complicato. Chi scrive è una terapeuta esperta di alimentazione pediatrica, ma come si definisce in altre parole è una detective dell’ alimentazione. “Quando incontro un bambino per la prima volta il mio lavoro è molto più che valutare ciò che mangia, gli alimenti. Per capire le ragioni per cui un bambino non mangia è necessario indagare in tre settori direttamente connessi al cibo: fisiologia, abilità motorie e comportamenti.”
Fisiologia:
In altre parole mi chiedo : “Come funziona il corpo di questo piccolo ragazzo?” Nella prima valutazione considero il bambino complessivamente sotto i diversi aspetti e uno importante ad esempio, è il sistema gastrointestinale. Se il bambino è venuto da me per qualsiasi tipo di difficoltà a mangiare, la prima cosa che chiedo ai genitori se hanno già consultato un gastroenterologo pediatrico. E’ la prima cosa che devono fare perché anche se non riscontra problemi gastrointestinali sospetti, il suo parere su quella pancia è un’informazione precisa per cominciare ad escludere la componente gastroenterologa e cominciare mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. L’altro aspetto importante della fisiologia è il sistema sensoriale del bambino: è un ricercatore sensoriale o una persona che evita la parte sensoriale? Quali tipi di sapori, temperatura, composizione, input uditivo (sì, ogni cibo ha un proprio suono), stimoli olfattivi e visivi riesce a tollerare, gli piacciono, o lo portano a resistere e ad evitare con tutte le sue forze? Come funziona il suo sistema vestibolare e il suo sistema propriocettivo (La propriocettività è la capacità di elaborare le informazioni di retroazione dei movimenti propri dell’organismo Albanesi): quanto è facile per lui quel movimento, l’equilibrio e i passaggi attraverso queste articolazioni e muscoli? Quindi, se il bambino ha coliche o ha eruzioni cutanee persistenti, la causa potrebbe essere molto facilmente una intolleranza alimentare, ma se tuo figlio ha avuto problemi sensoriali anche lievi quegli stessi problemi possono aver influenzato il suo atteggiamento a tavola.
Abilità motorie:
Intendo tutte le capacità motorie, sia le grandi: sedersi, rotolare, quelle che implicano l’uso di muscoli grandi delle braccia, delle gambe, dei piedi, che le piccole capacità motorie, come afferrare qualcosa di minuscolo tra le dita, prendere un cucchiaino; azioni che coinvolgono il movimento di muscoli più piccoli, delle dita, delle labbra, del polso. Il corretto sviluppo delle piccole capacità motorie secondo l’età (come ad esempio prendere un granello di cereali tra il minuscolo pollice e l’indice) richiede forti e stabili abilità motorie dei muscoli più grandi. Se mi trovo di fronte ad un bambino di 9 mesi con un basso tono muscolare, che ha problemi a stare seduto da solo, so già che avrà problemi anche con l’abilità motoria più piccola come muovere la mascella, le labbra e la lingua anche solo per leccare la polpa di mele dal cucchiaio, anche se lo imbocco. Dovrò quindi concentrare le mie strategie per dare una maggiore stabilità alla sua bocca in modo che lavori in maniera ottimale. Le capacità motorie più piccole sono sempre dipendenti dallo sviluppo complessivo delle capacità motorie più grandi, sia che si tratti dei primi morsi di purè di un cucchiaio imboccato dal genitore o che stia imparando a mangiare da solo. Quindi, se il vostro bambino di 4 anni ha avuto grandi o anche lievi ritardi nello sviluppo motorio da piccolino, è facile che l’esperienza agisca ancora sulla sua volontà e lo porti ad evitare di provare nuovi cibi. Il suo sviluppo alimentare potrebbe risentirne ed essere ancora bloccato, è molto facile dunque che potrebbe preferire al momento cibi da bambino piccolo mentre i suoi coetanei mangiano cibi da “grandi”.
Comportamento:
Qual è il suo comportamento quando si trova di fronte a nuovi cibi: è curioso vuole provare oppure si crea ostacoli, rifiuta? Come riesce ad evitare di mangiare nuovi alimenti, quali atteggiamenti usa e quali sono invece quelli che ha imparato per farsi dare, o pretendere, i suoi cibi preferiti? Urla finché non ottiene ciò che vuole? Butta i broccoli sul pavimento , o addirittura tutto il piatto? Ricordate che il termine “comportamento” comprende anche i comportamenti inconsci, quindi cerco di capire e scoprire anche quelli. Cerco di vedere il quadro completo della situazione e capire come la fisiologia e le capacità motorie del bambino influenzano anche alcuni comportamenti dello sviluppo. I bambini possono venire da me dopo che il gastroenterologo ha risolto i loro problemi di pancia e il miglior terapista ha contribuito ad equilibrare il suo sistema sensoriale, o anche dopo che un dentista ha risolto il dolore cronico ai denti, ma per quanto riguarda i comportamenti appresi, quelli rimangono. Se mangiare ha creato problemi per un periodo di tempo e poi finalmente il problema è stato risolto, è probabile che il bambino resti ancora per molto tempo ancorato al dolore che un certo cibo gli procurava e continui ad evitarlo per non soffrire.
Mamme coinvolgete la famiglia
E’ necessario considerare anche il comportamento famigliare e tutte le relative dinamiche che possono o meno influenzare il modo in cui un bambino impara a mangiare. Indubbiamente i genitori sono i primi a voler risolvere i problemi alimentari dei loro figli e sono sempre molto aperti e disponibili a seguire le indicazioni per migliorare le abitudini alimentari, anche se non è sempre facile cambiarle. Nel mio lavoro, continua la dott.ssa Potock, cerco sempre di tenere cuore e orecchie aperte . Posso entrare facilmente in sintonia con i bambini dal momento che anche mia figlia ha avuto dei lievi problemi sensoriali, ma sono consapevole che ogni famiglia, ogni situazione è diversa ed ogni bambino è unico. Mi piace molto il mio lavoro da terapeuta, richiede un po’ di lavoro da detective per capire tutti i pezzi del puzzle, ma sicuramente è gratificante. Non dimenticate comunque tutte le strategie di cui abbiamo già parlato, fare la spesa, giardinaggio, scegliere le ricette e cucinare insieme, sono sempre ottimi consigli e se il progresso sembra ancora lento, una visita da un logopedista esperto o da un terapista specializzato in alimentazione può essere utile a scoprire altri pezzi del puzzle.