L’enticchie di Onano, nella Tuscia
Storia antica e di tutto rispetto quella della lenticchia di Onano, un piccolo ma grazioso paese nella provincia di Viterbo nella Tuscia. le origini gloriese ci parlano già nel 1560 di questo prezioso alimento, tanto apprezzato da sollecitarne la coltivazione per poterla vendere nei vicino comuni della Toscana, così almeno ci raccontano. Divenne infatti così preziosa che Giulio Andreotti in uno dei suoi libri la menziona come piatto natalizio preferito di Papa Pio IX. Da tempi così lontani la lenticchia di Onano ha vinto premi e riconoscimenti in diverse parti del mondo ma, alla fine degli anni sessanta ha seriamente rischiato l’estinzione a causa dell’abuso di concimi chimici azotati.
Lenticchia di Onano, nella terra dei vulcani
Recuperata in tempo, sicuramente non la qualità più antica e più pregiata dal seme grande, è coltivata nei campi e negli orti dei terreni vulcanici e sabbiosi nel territorio viterbese, rispettando metodi più biologici. Questa lenticchia dal colore marrone chiaro ricco di sfumature che vanno dalle sfumature plumbee al rosato e verdastro color cenere è il colore della buccia sottile che protegge una pasta vellutata e cremosa con sapori che ricordano le erbe spontanee dei campi, ottima per zuppe, minestre, come contorno. La sagra delle lenticchie, si tiene ad Onano a metà di agosto. Dal sito ufficiale del Comune di Onano vi consigliamo questa ricetta, ma ce ne sono altre, provatele..!
Lenticchie di Onano una minestra con il riso
300 g di riso, carota, aglio rosso di Proceno,
300 g di lenticchie di Onano,
sedano, prezzemolo, 100 g di pancetta,
200 g di pomodori pelati, olio extravergine di oliva di Gradoli, (pecorino). sale, pepe,
Preparazione:
Fare un battuto con 100 g di pancetta o grasso del prosciutto,mezza cipolla piccola, uno spicchio d’aglio, una costa di sedano, mezza carota, qualche rametto di prezzemolo, metterlo a soffriggere in un tegame contenente un poco di olio extravergine di oliva e poco dopo aggiungere i pomodori passati, lasciando cuocere per 15 minuti prima di aggiungere il riso insieme a qualche ramaiolo di acqua di cottura delle lenticchie o di brodo (anche di dado). A parte cuocere quasi completamente le lenticchie e aggiungerle alla minestra quando il riso è a ¾ di cottura. Servire spolverizzandovi, se gradito, del pecorino oppure un filino di olio extravergine di oliva di Gradoli.