L’olivo o l’Ulivo, una storia che attraversa i secoli
Per accompagnarci alla scoperta dell’olivo e dei suoi benefici abbiamo scelto come guida il Ministero delle Politiche Agricole che mette a disposizione di tutti preziose informazioni per informarci su cosa mangiamo. L’olivo, che spesso in letteratura si incontra come “ulivo”, è uno dei grandi protagonisti della macchia mediterranea e con le sue foglie verde-argento caratterizza il paesaggio di molte regioni italiane. In primavera i suoi rami si imbiancano di fiori, in inverno sono carichi delle olive appena invaiate dall’arrivo delle piogge, cioè quando il frutto da verde comincia a imbrunirsi appena. Albero longevo e simbolico per i popoli del bacino del Mediterraneo, l’olivo ha origini lontane che vanno ricercate nel sesto millennio avanti Cristo nell’area siro palestinese.
Da qui l’albero di olivo si è diffuso nella mezzaluna fertile della Mesopotamia. Gli antichi coltivatori giudaici affermavano che bisognava attendere quasi dieci anni per avere un buon raccolto, almeno trenta per ricavarne il massimo, ma in ogni caso valeva la pena aspettare, poiché l’olivo era una vera e propria fonte di ricchezza.
Dalla tavola alla cura della persona
I frutti dell’olivo erano utilizzati nella preparazione di alimenti, di unguenti medicinali o di bellezza. Ogni sacrificio doveva essere accompagnato da un’offerta d’olio; il liquido veniva fatto colare sulla pietra del santuario oppure utilizzato nelle unzioni dei sovrani e dei potenti come avvenne per Gesù, per questo motivo chiamato in greco Christos e in ebraico Mashiah, ovvero plurimillenarie piante di olivo che offrirono la loro ombra al Figlio di Dio, mentre sull’Acropoli di Atene domina ancora il cosiddetto olivo di Platone, una vera celebrità. Nell’isola di Creta l’olio, che veniva prodotto fin dal 2500 a.C., rappresentava la ricchezza dei re. Nel Palazzo di Cnosso gli affreschi, i depositi pieni di anfore, le tavolette di argilla e i libri mastri danno conto dei luoghi di produzione e di commercio, degli scambi e delle forme di pagamento. Al tramonto della potenza cretese l’olio continuò a viaggiare per il Mediterraneo sulle navi fenicie e cartaginesi. La rotta più frequente era per l’Egitto, dove l’olio veniva usato anche per imbalsamare i defunti. Ma tornando alla medicina, secondo informatutto.info, fu
Ippocrate di Coo (460 -377), il padre della medicina occidentale, fu probabilmente il primo medico a capire le virtù terapeutiche dell’olio di oliva, usato da solo o in composizione con altre sostanze. Alcune delle sue intuizioni sono state accertate scientificamente solo molti secoli più tardi come quella che attribuiva longevità all’uso costante nell’alimentazione dell’olio d’oliva o la prescrizione di una dieta ricca di olio per chi soffriva di patologie gastriche ed anche il consiglio di utilizzare il succo di olive fresche per curare i malati di mente. e continua, fino all’avvento della medicina moderna, l’olio di oliva continuò ad essere considerato alimento ed elemento essenziale per preparati farmacologici.
“L’attuale ricerca medica raccomanda l’uso dell’olio di oliva nell’alimentazione per prevenire l’invecchiamento e per preservare l’organismo dalle malattie cardiocircolatorie….La scienza moderna riconosce all’olio d’oliva pregi e virtù indiscussi, anche se più come alimento nutraceutico che come componente di medicinali.” E’ quanto leggiamo in un interessante articolo di www.teatronaturale.it, che racconta le virtù medicinali dell’olio di oliva fino ad oggi.
L’olio di oliva e la bellezza
“Dal punto di vista della composizione il segreto dell’olio di oliva è la cosiddetta frazione insaponificabile, ricca di sostanze come la vitamina E, che protegge la pelle dall’invecchiamento, evita il formarsi di smagliature, controlla la produzione della melanina e previene la creazione delle macchie senili.”Il potenziale cosmetico dell’olio di oliva
considerato sin dai tempi degli Egizi un ottimo unguento per la cura della bellezza oggi vine riscoperte nei saponi naturali, nelle creme e in tanti altri prodotti per la cura della persona.
L’olivo: una forza della natura
Con la sua corteccia cinerea e le radici che non temono i terreni rocciosi, l’olivo riuscì a resistere alle più severe offese degli elementi naturali, adattandosi alle diverse condizioni climatiche. La produzione dell’olio, seppure molto onerosa, garantiva un certo benessere ai proprietari degli oliveti. In antichità l’olio veniva utilizzato nei vari momenti della giornata in maniera diversa: dalla tavola ai bagni pubblici, finanche durante la notte come combustibile per le lucerne. Ancora oggi esiste la tradizione di regalare l’olio di oliva per alimentare la lampada votiva a San Francesco d’Assisi in segno di fede e gratitudine.
Gli antichi definivano le olive raccolte ancora acerbe albae o acerbae, quelle non del tutto mature varia e offuscae, quelle mature nigrae. Si raccoglievano a diversi gradi di maturazione a seconda dell’uso a cui erano destinate. La tecnica di raccolta era manuale: dai rami vicini, le olive venivano staccate una a una, mentre per i rami più lontani si utilizzavano lunghi bastoni flessibili.