Il gioco è sempre il miglior insegnamento
Perché un bambino impari a vivere, a tollerare le frustrazioni e le separazioni, è necessario che nella sua infanzia sperimenti un tipo di attaccamento sicuro, in cui la madre costituisca una base sicura nel senso che gli garantisca una continuità affettiva e che sia in grado di rispondere in modo costante e appropriato ai suoi bisogni. Questo non implica che al piccolo si debba concedere

tutto o permettere di fare di tutto, perché la vita è fatta di regole, di esplorazione e conoscenza dell’ambiente, di dinamiche conflittuali che non devono essere celate, ma elaborate e risolte.
Dare delle regole, non significa limitare la libertà o offendere la libertà del bambino, bensì accrescerla, perché si insegna ai figli a diventare responsabili delle proprie azioni, a conquistarsi le cose da soli e ad avere fiducia in se stessi per raggiungere un’equilibrata autonomia.
Dire “NO “ può risultare faticoso, stressante per un genitore, ma un bambino che si abituerà a ricevere risposte sempre affermative, chiederà sempre di più fino ad esasperare il rapporto con le figure genitoriali, che per vivere più tranquillamente, saranno in balia dei loro figli. Un controllo regolare sulla vita quotidiana dei bambini, un monitorare costantemente la vita dei figli, permette di non arrivare in età scolare a trovarsi dinanzi a problemi : comportamentali (aggressività, perdita di autostima), disturbi dell’apprendimento o alimentari (obesità) o psicosomatici.
Il gioco delle regole

Dott.ssa Barbara Mercanti