Grassi buoni: quali sono, cosa fanno
Sempre più vicini alle feste natalizie, pensiamo a mettere a tavola piatti buoni ma anche sani, che aiutino veramente il nostro organismo. Sono molti i prodotti che hanno un bell’aspetto e un buon sapore ma niente nutrienti e per i più piccoli in particolar modo, non va assolutamente bene perché bisogna mangiare per vivere e non vivere per mangiare.
Ecco alcuni suggerimenti per scegliere grassi insaturi, sani, utili al nostro organismo, perché?
Perché gli omega-3 stanno dimostrando di essere particolarmente utili al nostro organismo. La ricerca ha dimostrato che beneficiano i livelli di insulina e di zuccheri nel sangue, e migliorano anche i livelli di colesterolo nel sangue, ma non solo, possono:
Prevenire e ridurre i sintomi della depressione, ADHD, e il disturbo bipolare
Proteggere contro la perdita di memoria e demenza
Ridurre il rischio di malattie cardiache, ictus e cancro
Diminuiscono artriti, dolori articolari, e infiammazioni della pelle
Aiutare in gravidanza, e non solo, a combattere la fatica; affinano la memoria, e bilanciano l’ umore.
Dove troviamo i grassi buoni
I pesci, sono le migliore fonti di approvvigionamento, poi troviamo gli omega-3 nella frutta secca e nei semi.
Avocado, olive, noci,mandorle, arachidi, nocciole, anacardi, semi di girasole, di sesamo, lino e zucca; nel pesce: salmone, tonno, sgombro, aringhe, trote, sardine.
Esistono poi diversi tipi di acidi grassi omega-3. Quelli che troviamo nel pesce e nelle alghe hanno la maggior parte dei benefici per la salute, per questo è bene aumentarne il consumo. I pesci migliori sono: salmone, aringa, sgombro, acciughe, ostriche, sardine, tonno, trota (di lago possibilmente anziché d’allevamento); è bene aumentare anche il consumo di noci, semi di lino, cavoletti di Bruxelles, cavolo, spinaci, prezzemolo.
Dobbiamo tenere in considerazione purtroppo che, nonostante il pesce sia una grande fonte di benefici per la salute, quasi tutto contiene tracce di sostanze inquinanti, tra cui il mercurio, che è un metallo tossico. Più i pesci sono grandi, più sono inquinati quindi scegliete pesci piccoli, possibilmente locali e stagionali, se vivete nelle vicinanze del mare, oppure trovate un buon pescivendolo di fiducia nella vostra città.
Per gli adulti si può tranquillamente consigliare il consumo di frutti di mare cotti durante la settimana. Per le donne incinte, o che allattano, come per i bambini sotto i 12 anni, preferite il pesce con basso contenuto di mercurio, come gamberetti, tonno in scatola, salmone, merluzzo.
Anche per il pesce esiste la frode. Molti sono i pesci infatti, con etichette che dichiarano il falso, facendo passare come merluzzo, cernia, dentice, tutt’altro tipo di pesce; diventa basilare la fiducia nel nostro fornitore.
Per quanto riguarda l’olio:
Esistono fondamentalmente due tipi di olio: oli spremuti a freddo tradizionali come l’olio extravergine di oliva, olio di arachidi, olio di sesamo che sono ricchi di grassi monoinsaturi e vengono prodotti senza l’uso di additivi chimici o di calore; poi esistono gli oli moderni, o industriali, come l’olio di soia, l’olio di girasole, l’olio di mais, l’olio di colza, e altri, che provengono spesso da colture geneticamente modificate e in alcuni Paesi, utilizzano per la trasformazione, calore e solventi tossici. Alcuni nutrizionisti ritengono che questi oli vegetali, non dovrebbero essere considerati grassi “buoni”, perché questi metodi di trasformazione industriale sono dannosi e possono trasformare gli acidi grassi in grassi trans, grassi ritenuti pericolosi.
Un buon grasso infatti, può diventare cattivo se subisce danni che derivano da fonti di calore, dalla luce o dall’aria (ossigeno). Inoltre, sempre una particolare attenzione va alle etichette perché il mercato alimentare è pieno di frodi. L’olio di oliva, ad esempio, molto spesso può essere un misto di oli vecchi aggiunti con oli raffinati e “conditi” con diversi additivi chimici che ne migliorano l’aspetto ed il sapore. Quindi, cercate di comprare un olio certificato o garantito dal produttore.