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Gelato, delizia estiva
Per fare un buon gelato artigianale prima tutto dobbiamo trovare un bravo maestro gelatiere che sappia scegliere gli ingredienti e mescolarli con sapienza per poi congelarli. Nella semplicità di questo procedimento sta tutta l’arte di un maestro gelatiere. Il Disciplinare del gelato Artigianale garantisce infatti l’uso di prodotti freschi e tecniche di produzione sane. Infatti questa delizia estiva che fa impazzire il mondo non è altro che “una preparazione alimentare portata allo stato solido e pastoso mediante mescolamento e congelamento della miscela degli ingredienti”. Prosegue il Disciplinare precisando che “durante il congelamento, rimescolando la miscela viene incorporata naturalmente aria che dà morbidezza e cremosità al gelato. Per potersi fregiare del nome “artigianale”, le materie prime devono essere prevalentemente fresche e possono essere scelte dall’artigiano che può aggiungere prodotti finiti quali biscotti e/o frammenti, frutta candita, cacao, sale secondo la propria creatività.
Gelato artigianale, secondo il disciplinare
Il Gelato Artigianale va venduto entro pochi giorni dalla sua produzione ma il disciplinare prevede anche:
“che gli ingredienti possono essere freschi, o surgelati,

o già in purea o in pasta: latte, panna; uova; frutta.
Zuccheri: zucchero, fruttosio, miele, sciroppo d’acero, maltodestrine.
Semilavorati: “Nella preparazione dei gelati al latte è possibile l’impiego di semilavorati (cioè quei preparati destinati esclusivamente alla produzione del gelato, ma non al consumo diretto), purché nella misura massima del 10% in peso sulla ricetta” recita il Disciplinare.
Additivi: (dal Disciplinare) “Viene ammesso l’utilizzo degli additivi legalmente consentiti dalle disposizioni in vigore con esclusione dei coloranti e degli aromatizzanti artificiali. Nemmeno nei semilavorati possono essere presenti coloranti ed aromatizzanti artificiali ed edulcoranti di sintesi o altrimenti detti artificiali”.
Gelato artigianale come riconoscerlo?

Imparare a riconoscere un gelato artigianale da uno industriale o da un gelato al quale sono stati aggiunti dei coloranti o delle altre sostanze non è difficile.
Generalmente il colore acceso e finto, come ad esempio il pistacchio che deve presentare un colore verde molto tenue e non un colore acceso; il gelato alla rosa invece se è quello vero deve essere di colore bianco perché i petali non danno colore al prodotto, è il primo campanello d’allarme.
Ma per sapere se stiamo per consumare un buon prodotto, senza conservanti, senza coloranti, senza additivi chimici, sarebbe sempre buona cosa fare attenzione agli ingredienti che sono stati utilizzati perché questi devono essere esposti; dire gli ingredienti usati solamente a voce non è sicuramente degno di apprezzamento
Il valore energetico del gelato (il contenuto di calorie) non è obbligatorio esporlo, poche gelaterie lo dicono, anche se sono sempre di più le persone che preferiscono saperlo. Ovviamente se gli ingredienti cambiano da un posto all’altro i valori non saranno gli stessi, come troveremo sempre gelaterie con prodotti migliori e quelle di qualità inferiore e spendendo decisamente meno rispetto a chi utilizza tutti ingredienti di qualità.
La velocità con la quale si scioglie il gelato è un altro indice di qualità. Sembrerà strano, ma più in fretta si scioglie, più risulta essere genuino perché la difficoltà a sciogliersi è un segnale che presenta dei grassi di origine vegetale al suo interno. Scartate le gelaterie che fanno uso di margarina e di grassi/oli vegetali idrogenati.
Un altro criterio per scartare gelati non “perfetti” è quello di scartare quelli che risultano essere troppo dolci, quasi addirittura nauseanti al palato e che ci fanno sentire pesanti, troppo pieni di saccarosio i cui effetti sono pessimi.