Frode Alimentare, un viaggio infinito
E siamo arrivati all’ultimo articolo che parla dei prodotti alimentari più contraffatti. All’enco oggi aggiungiamo il peperoncino in polvere, il miele ed il caffè.
10. PEPERONCINO IN POLVERE
Secondo alcuni, il nome latino “Capsicum” deriva da “capsa”, che significa scatola, e deve il nome alla particolare forma del frutto (una bacca) che ricorda proprio una scatola con dentro i semi. Altri invece lo fanno derivare dal greco kapto che significa mordere (wikipedia), noi lo conosciamo nelle pianntine in vaso che spesso ci portiamo a casa perché belle da vedere e comode da avere sul balcone ma, la maggior parte di noi lo compra in polvere, pronto per l’uso. Bè, che ci crediate o no, anche nel peperoncino potrebbe esserci una truffa nascosta, soprattutto se costa poco. Nell’articolo “ I 12 alimenti che la gente non sa che sono colorati e adulterati”, si dice che il peperoncino in polvere, può essere adulterato con l’aggiunta di polvere di mattoni rossi o segatura, in modo da farne aumentare la quantità senza mettere il prodotto di qualità. Eh si è proprio così, è molto probabile che almeno una volta in vita tua vita hai mangiato del peperoncino in polvere mescolato a polvere di mattoni… ma dalle nostre ricerche abbiamo scoperto che tempo fa in Italia, sono arrivate ingenti partite di peperoncino dall’India, adulterate con il Sudan rosso 1 cancerogeno e tossico. Questo colorante è estremamente nocivo, usato nell’industria tessile, talmente pericoloso che non esiste una soglia di tolleranza, il “Sudan rosso I”. E, tramite clienti sparsi in tutta Italia (ditte di catering, di produzione alimentare), il peperoncino nocivo sarebbe finito in 100 tonnellate di cibi surgelati e di sughi, anche di note marche alimentari! (lifegate.it)
Benché l’articolo sia datato 2004, notiamo che il fenomeno negli anni non si è fermato ma anzi proprio lo scorso anno sempre su lifegate.it… il colorante estremamente nocivo, usato nell’industria tessile, talmente pericoloso che non esiste una soglia di tolleranza, il “Sudan rosso I”. E, tramite clienti sparsi in tutta Italia (ditte di catering, di produzione alimentare), il peperoncino nocivo sarebbe finito in 100 tonnellate di cibi surgelati e di sughi, anche di note marche alimentari!
Soluzione:
Ecco quindi, sempre tratti da lifegate.it, alcuni consigli pratici, che sono utili soprattutto per farsi un’idea dei contorni del problema:
- stare attenti ai barattoli di sughi all’arrabbiata. In Italia sembra che siano i prodotti più a rischio “Sudan I”;
- occhio alle spezie a basso costo. L’adulterazione col ‘Sudan I’ avviene in alcuni Paesi, in India e nel Sud Est asiatico, ove i controlli non sono così continui e rigorosi, che poi esportano prodotti alimentari a basso costo;
- preferire il peperoncino intero, non in polvere. Le partite di peperoncino contaminate erano sempre di “peperoncino in polvere”: probabilmente il ‘Sudan I’ viene mischiato a quelle partite di peperoncini che anneriscono per la cattiva conservazione, e che hanno quindi bisogno di essere “rinvigorite”;
- scegliere prodotti biologici certificati. Il peperoncino bio proviene spesso dall’Italia, e soprattutto le fasi di coltivazione e lavorazione sono tracciate, controllate e certificate e trasformati senza sostanze chimiche tossiche, senza conservanti, senza coloranti.
11. IL MIELE
La maggior parte del bel miele dorato che vediamo esposto sugli scaffali dei negozi, secondo l’autrice dell’articolo, Karen Foster, è morto perché una volta pastorizzato è privo dei grandi e numerosi benefici di cui è ricco allo stato integrale. Il miele, una volta trasformato non da alcun beneficio alla salute quindi se volete usufruire dei doni che madre natura ha fatto a questo alimento è bene che cerchiate un miele vero, puro. Il miele commerciale, quello che troviamo a prezzi molto accessibili, facilmente è miele adulterati con sciroppo di mais, zucchero e riso, anche l’acqua, è miele che non ha nulla a che fare con quello di una volta e per saperne di più vi consigliamo di leggere quest’articolo su www.salute e benessere.org. Purtroppo però, il miele oltre alla pastorizzazione e all’aggiunta di additivi, può essere adulterato anche con antibiotici e la ricerca del Dipartimento di Giustizia Americano. Ma per sapere come salvarci da truffe e adulterazioni ecco qualche soluzione a portata di mano
Trucchi per sapere se il miele è puro
A seguire vi presentiamo alcuni semplici trucchi che possono essere utili per sapere se il miele che avete comprato è puro o è stato adulterato in qualche modo oppure presenta un alto livello di umidità.
Mettete un cucchiaino di miele in un bicchiere d’acqua. Se il miele si dissolve, allora non si tratta di miele puro. Il miele puro deve rimanere unito, come un solido, una volta immerso in acqua.
Prendete un poco di miele e mescolatelo in un po’ d’acqua. A questa soluzione unite quattro o cinque gocce di aceto. Se si forma della schiuma, il miele potrebbe essere stato adulterato con del gesso.
Mettete del miele in un cucchiaio e giratelo con il miele rivolto verso il basso. Il miele più umido cadrà più velocemente. Il miele maturo, di buona qualità, resta nel cucchiaio o cade molto lentamente.
Accendete un fiammifero e cercate di bruciare un po’ di miele. Se vedete che il miele prende fuoco e brucia, si tratta di miele puro. Il miele impuro o di scarsa qualità contiene acqua che impedisce che prenda fuoco.
Se avete dello iodio in casa, prendete un po’ di miele e mescolatelo in acqua con alcune gocce di iodio. Se la soluzione diventa di colore blu, il miele è stato adulterato con farina o amido.
Prendete un pezzo di pane vecchio, duro e immergetelo nel miele. Se dopo 10 minuti il pane continua ad essere duro, si tratta di miele puro. Se nel miele c’è molta acqua, invece, il pane si ammorbidirà.
12. CAFFE’
Il caffè solubile invece, viene adulterato con semi di tamarindo o cicoria in polvere per aumentarne il volume e risparmiare la quantità di prodotto, ma le sofisticazioni riguardano ugualmente i caffè macinati ai quali vengono aggiunti prodotti vegetali essiccati, triturati, macinati ed aromatizzati in modo opportuno. Le adulterazioni più diffuse del caffè consistono nell’aggiungere sostanze coloranti, zucchero bruciato, olio di noce, vaselina. Questi sotterfugi possono essere causa di diarrea, disturbi di stomaco, vertigini e forti dolori articolari.
Soluzione:
Cospargere delicatamente caffè sulla superficie dell’acqua in un bicchiere. Il caffè galleggia mentre cicoria inizierà ad affondare nel giro di pochi secondi. Inoltre, la cicoria in polvere si lascerà una scia di colore dietro a causa delle grandi quantità di caramello che contiene.