Il test citotossico (prove tossiche alimentari sul sangue) riesce ad individuare quali sono i cibi che innescano reazioni tossiche all’interno del nostro organismo. Il FAS (Fattore Alimentare Scatenante) va a determinare una serie di sintomi che, se trascurati, possono evolversi in malattia. Spesso proprio cibi o bevande comuni, ritenuti “tradizionalmente” innocui, possono andare a determinare conseguenze dannose per il nostro organismo, proprio perché vanno ad innescare uno stato di intossicazione. Il meccanismo che causa lo scatenamento di un’intolleranza alimentare si deve ricercare nell’alterata reazione del sistema immunitario. Il sistema di difesa dell’organismo in presenza di alcuni alimenti, per lui estranei e dannosi, reagisce immediatamente provocando danni ai Globuli Bianchi (precursori degli Anticorpi). Tali danni possono andare da una semplice vacualizzazione sino alla citolisi (disgregazione dei Globuli Bianchi). Durante questa reazione che comporta il danneggiamento dei globuli bianchi si producono delle tossine (gli omotossoni), che permanendo nel liquido interstiziale richiamano acqua per essere meglio diluiti. Si assiste così ad un fenomeno di ritenzione idrica, con relativo gonfiore dei tessuti. Oltre la ritenzione idrica ci sono sintomi, uno o più, che se avvisati in modo ricorrente possono essere conseguenza un’intollerranza alimentare. Per individuare eventuali intolleranze si effettua un test in vitro, scientificamente validato, poiché effettuato su delle analisi sul sangue. Il campione di sangue, conservato in frigo, deve essere analizzato entro 72 ore. Eliminando i cibi risultati positivi, chiamati appunto intollerati, per un periodo limitato di tempo (centoventi giorni) è possibile personalizzare la dieta e soprattutto ad avere i risultati aspettati già nel giro di poche settimane.
E’ sempre consigliabile pertanto, scegliere prodotti alimentari privi di conservanti, coloranti, e altri additivi chimici.