cibo-e-studioQuanto il cibo influisce sugli apprendimenti?

La mia personale riflessione sul cibo, iniziata ormai da alcuni anni, supportata da letture e ricerche, mi ha portato a comprendere come i benefici di una corretta alimentazione influiscano su corpo e mente in termini di salute e vitalità. Questo percorso di consapevolezza mi ha portato a osservare con maggior attenzione come si nutrono le persone accanto a me e a pormi delle domande sulla correlazione tra il loro stato di salute e il loro rapporto con il cibo. In particolare osservavo i ragazzi e quello che mangiavano durante le pause e la mensa e mi chiedevo come il cibo influisse sugli apprendimenti.

Che relazione c’è tra zucchero, iperattivismo e sindrome da DHD?

Ho potuto notare che una percentuale molto alta di alunni durante gli intervalli si nutrono di cibi confezionati e industriali che di vitale non hanno nulla e che apportano all’organismo energia spendibile nell’immediato, ma anche molti aditivi, coloranti e sostanze di sintesi. Questi alimenti sono innocui per la salute? È possibile correlare l’assunzione massiccia di queste sostanze con alcuni disturbi dell’apprendimento sempre più presenti tra i nostri alunni?

Spesso i bambini bevono succhi di frutta e altre bibite zuccherate per dissetarsi, queste bevande contengono molti zuccheri e pochissime vitamine, anche perché per mantenersi sono stati pastorizzati e con il calore enzimi e vitamine vengono per lo più distrutti, le fibre sono assenti..

Ecco cosa dicono le ricerchefamiglia-a-tavola-è

Molti studi hanno portato alla luce una netta correlazione tra disturbi dell’apprendimento e un consumo di zuccheri, si è visto in particolare che una dose concentrata di zucchero fa salire di 10 volte il livello di adrenalina nel sangue dei bambini generando ansia, irritabilità, iperattività o aggressività. Lo zucchero non si trova solo nelle bevande, ma anche nei prodotti da forno industriali e nelle farine. Spesso mi capitava di vedere pranzare i ragazzi con un semplice pezzo di pane bianco raffinato e poi riscontare disattenzione, svogliatezza e sonnolenza nelle lezioni pomeridiane; perciò chiediamoci se un’alimentazione diversa potrebbe creare altri presupposti di apprendimento.

Fiducia-in-se-stessiCause nascoste e semplici gesti quotidiani

Nella scuola di oggi sempre più bambini vengono certificati per disturbi di apprendimento, deficit di attenzione e DHD, senza fare una attenta riflessione sulle cause, ma trovando una soluzione che limiti i danni. Spesso consiste in una visita specialistica e in un certificato che attesti il problema per poi poter applicare le misure dispensative e limitare gli obiettivi da raggiungere. Per non parlare dei farmaci, assunti dai bambini sempre in maggior quantità, con un mercato redditizio e in crescita. Migliorare il nostro stile di vita e cambiando a piccoli passi alcune nostre abitudini, alimentari e non, potremo vedere grandi risultati. Ci basterebbe fare un piccolo esperimento, provare, tanto è a costo zero, in modo da non lasciare l’educazione alimentare solo sui libri di testo.

Anna Marzona – www.unastanzatuttaperme.blog

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