carnevale-ogni-scherzo-valeCarnevale, un pò di storia…

In attesa della Pasqua le tradizioni cristiane volevano un periodo di Quaresima senza carne , i giorni che precedevano la “penitenza” però, dovevano essere pieni di brio e cose buone: Carnevale (carnem levare)! Se nell’antica Roma i Saturnalia e i Lupercalia (feste in onore del Dio Saturno del Dio Pane ), permettevano al popolo di invertire i ruoli e diventare, solo durante  questi  eventi, ricchi e liberi, in Grecia erano le feste dionisiache a rallegrare le genti. Nel Medioevale il Carnevale viene definito dagli storici e sociologi come la “festa dei folli” dal momento che festeggiamenti trasgressivi, baldorie senza limiti morali, lauti pasti, e altri divertimenti si vivevano in quel giorno, perché si sa a Carnevale, ogni scherzo vale. Nel Rinascimento questa festa si allarga e prendono parte ai travestimenti non più solo i poveri ma tutte le persone senza distinzione di classe sociale e Lorenzo De Medici ne fu un grande sostenitore. Nei palazzi dei nobili si inscenavano vere e proprie recite con splendide scenografie e maschere regionali. Nel 1600 la Commedia dell’Arte si afferma, nonostante la censura ecclesiastica e i divieti nell’età della Controriforma e di diversi ordini religiosi, grazie anche alla protezione da parte di potenti. Nei teatri o per strada nelle città grazie alle compagnie girovaghe si affermano le maschere regionali più belle che ancora oggi raccontano la nostra Italia. Da allora, il Carnevale diventa una festa popolare, le maschere entrano in tutte le case perché parlano sempre più la lingua “volgare”, del popolo, i dialetti delle regioni d’origine.

Carnevale con Arlecchino

Verso la metà del ‘500 nella regione bergamasca, si narra che un bambino era molto triste perché non poteva partecipare alla festa in maschera che la sua maestra aveva organizzato a scuola. La mamma era molto povera e non poteva permettersi carnevale-festa-dei-folliun costume, così tutti i bimbi della scuola, regalarono al bambino un pezzetto di stoffa del loro vestito. La mamma cucì insieme tutti i rombi che aveva ritagliato ed il giorno dopo il ragazzino andò a scuola con questo costume originale che il cuore dei bimbi, insieme a quello della sua mamma, avevano cucito con un filo d’amore lafamosa maschera:  Arlecchino (foto). Ma Arlecchino e la sua mascherina nera in viso, cappello bianco, borsa alla cintura e bastone di legno, rappresenta anche il servo finto tonto, pigro e lazzarone. Tutto il suo impegno nell’architettare truffe si trasforma in fallimenti che fanno ridere per la vivacità delle battute simpatiche ed allegre tanto da renderlo una delle maschere più indossate di sempre.

​e dal Veneto con Colombina

carnevale-festa-dei-follila fidanzata di Arlecchino perché ne rappresenta il personaggio al femminile. Graziosa servetta maliziosa e bugiarda. Colombina è una ragazza sempre ben ordinata ed attraente, è molto vanitosa e un po’ civettuola. E’ diretta e senza peli sulla lingua e riesce a mettere a posto qualche corteggiatore che non sia più che educato. Anche Arlecchino, il suo eterno fidanzato, deve rigare dritto e non fare il cascamorto con altre donne, perché sa bene come fare per rimetterlo al suo posto. Il suo modo di fare, così vivace e malizioso, nasconde un carattere volitivo e una naturale furbizia che fanno di Colombina un personaggio simpaticamente sbarazzino, molto amato dal pubblico.” (foto veneziaeventi.com)

Carnevale a Napoli con Pulcinellacarnevale-festa-dei-folli

verso la seconda metà del’500 nasce (foto). Si veste con pantaloni e camicia bianchi molto larghi, stretti in vita da una cintura nera, come le scarpe e come la maschera dal naso adunco che copre il volto, e porta un cappello bianco. Personaggio molto ironico che si prende gioco dei potenti, per abitudine, rivelando quanti più particolari scottanti conosceva a loro riguardo, perché incapace di tenere un segreto e da qui la famosa espressione: “il segreto di Pulcinella”. E’ con la sua grande furbizia che riesce a risolvere i problemi più disparati, a favore sempre dei più deboli e a discapito dei potenti.

Carnevale a Roma con

carnevale-festa-dei-folliRugantino (foto) la più famosa maschera romana; il suo nome nasce dalla parola romanesca “ruganza”, ovvero arroganza, perché è arrogante e strafottente, ma con un cuore buono e amabile. La sua divisa da gendarme è un frac rosso: giacca, pantaloni e panciotto e calze bianche e rosse orizzontali. Fazzoletto al collo, scarpe con grandi fibbie e un cappello a due punte fanno pensare ad una caricatura dei soldati romani.

 

Ea Bologna con il Dottor Balanzone?carnevale-festa-dei-folli

Conosciuto semplicemente anche come “il dottore”, è la maschera iconica di Bologna. Il suo nome è ironico, storpiatura di “bilancione”, bilancia, simbolo di legge e giustizia. Diversamente dalle altre maschere, il dottor Balanzone (foto) rappresenta il mondo dei ricchi, dei signori, ma non viene preso molto in simpatia ed amato dal pubblico perché il suo personaggio è troppo serio, saccente, pedante e cavilloso. Il suo costume è quello di un professore universitario del settecento, con la toga, il cappello, giacca e mantello.

Ogni regione ha le sue maschere, più o meno conosciute. Ogni regione ha i suoi Carnevali che per qualche giorno cancellano i brutti pensieri e portano allegria non  solo ai bambini piccoli, anche a quelli grandi. Divertitevi!

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