I bambini devono mangiare bio?

obesità-infantileSono  molti i genitori, per fortuna, che si preoccupano di come nutrire (diverso da cosa dar da mangiare) bene i propri figli. Difficile trovare un giusto equilibrio tra cibi sani e nutrienti e quello che i nostri bambini vogliono mangiare. Piccoli palati “esigenti”  molto spesso mettono in difficoltà i genitori che si trovano ad affrontare il compito di decidere se questi alimenti nutrienti devono essere anche bio. Una mamma racconta che la figlia, molto selettiva in fatto di mangiare, ha fatto dei lamponi il suo frutto preferito (in altre parole è l’unica frutta che mangia), e per una buona parte dell’anno, questi piccoli frutti di bosco si trovano a prezzi esorbitanti e se sono bio, se ne può andare anche una buona parte del budget settimanale. Un  genitore che vuole far crescere i figli con cibo sano, deve spendere  sicuramente qualcosa in più in genere, e se la spesa è bio, arriviamo fino a circa il 50 per cento in più del cibo coltivato convenzionalmente.

Ma bisogna davvero acquistare bio? In che misura i bambini hanno veramente bisogno o quali  benefici  traggono dal cibo bio? Non potrebbe essere una strategia di marketing  che rende il compito di genitore ancora più difficile e confuso? Cosa si intende per cibo biologico e quando è il caso di comprare bio?  Ovviamente se si può. A queste ed altre domande cerchiamo di rispondere leggendo con i consigli del Berkeley Wellness.

Cosa rende un alimento biologico?

Gli alimenti bio, vengono coltivati e lavorati secondo le linee guida indicate dal  Ministero dell’Agricoltura; dei parametri prestabiliti determinano  la qualità del suolo, le pratiche di allevamento degli animali, il controllo dei parassiti e delle erbe infestanti, e l’uso di additivi. Un  prodotto quindi, per essere etichettato biologico, deve essere stato coltivato in un terreno che, almeno nei tre anni precedenti non è stato trattato con sostanze vietate (come la maggior parte dei fertilizzanti sintetici o pesticidi); mentre per quanto riguarda la carne bio, gli animali devono essere allevati in ambienti che rispettano il loro comportamento naturale (come mangiare erba al pascolo), vengono alimentati con mangimi 100 per cento biologici, e  cresciuti senza antibiotici e/o ormoni.

Cosa dice la scienza a proposito del bio?

Anche se alcuni studi hanno trovato che frutta e verdura biologica contengono livelli più elevati di alcuni nutrienti, come la vitamina C, la maggior parte di queste ricerche invece, asserisce di non aver trovato differenze degne di nota. Gli alimenti vegetali biologici contengono significativamente livelli più bassi di pesticidi sintetici, ma dicono anche, questi studi, che la piccola quantità di pesticidi che si trovano negli alimenti coltivati in modo convenzionale non ha alcun effetto sulla nostra salute. (sarà?)

Sicuramente, spendere qualche soldo in più sia per la salute dei nostri figli, della nostra famiglia che per l’ambiente è importante ma non è determinante. Bisogna stare,invece, veramente attenti a scegliere il biologico quando acquistiamo la carne, perché per la carne è un’altra storia. Se possiamo permettercelo economicamente, cerchiamo di acquistare carne di animali che non vengano allevati con ogni genere di antibiotici (per farli crescere velocemente e per evitare malattie nelle stalle superaffollate. Ricordiamoci che gli antibiotici vengono espulsi  nelle urine e nelle feci degli animali, e rovinano inevitabilmente l’acqua, il terreno, il nostro ambiente ed inoltre, l’uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti di bestiame contribuisce alla resistenza agli antibiotici stessi, aumentando in questo modo il rischio che ceppi di batteri resistono all’antibiotico stesso.
La carne che compriamo e mangiamo di solito ha residui molto bassi di ormoni e antibiotici, ma diversi ricercatori stanno cercando di capire se gli antibiotici presenti nella carne e nel latte possono in qualche modo influenzare i livelli di ormoni umani e contribuire alla pubertà precoce nelle ragazze giovani.

Consigli per i genitori attenti alla salute

Se la vostra preoccupazione principale è l’alimentazione, una buona soluzione è quella di acquistare cibo coltivato localmente piuttosto che basarsi su un’etichetta biologica. La possibilità di acquistare a Km 0  permette di mettere in tavola cibo di produzione locale, più fresco con più sostanze nutritive. Inoltre, mangiare-emozionalei consumatori che acquistano prodotti alimentari locali tendono a fare scelte alimentari più sane in generale e contribuiscono al sostegno e allo sviluppo delle piccole aziende locali. Esistono anche  molte aziende agricole che seguono iter biologici ma non possono ottenere la certificazione bio perché troppo costosa ( e va ad incidere sul prodotto finale); altri agricoltori adottano pratiche di coltivazione a basso impatto ambientale, che rispettano l’ambiente e il minino impiego di pesticidi. Ma per noi, resta sempre importante che i prodotti trasformati siano senza conservanti, senza coloranti, senza additivi chimici.

Chiedere all’agricoltore o al fornitore di fiducia come viene coltivato o allevato il cibo che acquistiamo è sempre importante per le nostre scelte, e a volte, oltre a mangiare meglio si può anche risparmiare, ma soprattutto evitare di acquistare cibi ad alta concentrazione di residui e di antiparassitari, in genere frutta e verdura, come quanto riporta l’EGW e leggiamo in questo articolo.

 

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