Aroma: Il sapore segreto degli ingredienti
Il termine “aroma naturale” è uno di quelli che troviamo più spesso sulle etichette degli alimenti, secondo soltanto, dalla classifica stilata da EWG, da sale, acqua e zucchero. Ma anche “aroma artificiale“, additivi alimentari molto comuni, è un termine sfortunatamente famigliare tra gli ingredienti di un prodotto: lo troviamo almeno una volta ogni sette etichette.
In realtà, quando si legge la parola “aroma” sull’etichetta di un prodotto alimentare non si pensa assolutamente che possa riferirsi a sostanze chimiche, invece, dietro ad una parola vaga come “aroma” si possono nascondere additivi chimici che potrebbero essere pericolosi per le persone che soffrono di particolari e rare allergie alimentari o che seguono diete particolari, quindi un problema molto serio.
La principale differenza tra aromi naturali ed artificiali consiste nel fatto che, secondo la normativa vigente in Europa, ai primi appartengono gli aromi ottenuti attraverso diversi procedimenti (tra cui la distillazione e l’estrazione con solventi) da ingredienti naturali (ad esempio l’essenza di limone estratta dalla scorza degli agrumi), mentre ai secondi tutti quegli aromi ottenuti per sintesi chimica e che imitano gli originali presenti in natura (wikipedia).
Ma cosa si nasconde dietro questi “ingredienti”?
Negli aromi aggiunti spesso c’è un miscuglio di sapori che derivano dagli emulsionanti, dai solventi naturali o artificiali e dai conservanti . Sono chiamati “additivi accidentali“, che significa che la presenza è talmente esigua che il produttore non è obbligato a dichiarare la loro presenza sulle etichette degli alimenti. Non tutti sanno però, che queste miscele aromatizzanti che vengono aggiunte agli alimenti sono molto complesse e possono contenere più di 100 sostanze diverse. I prodotti chimici che non hanno “sapore” possono avere molte altre funzioni e spesso costituiscono dall’80 al 90 per cento della miscela.
Sicuramente saranno molti i consumatori che si sorprenderanno scoprendo quello che c’è dietro ad “aromi naturali“: in realtà ci sono additivi che possono contenere sostanze chimiche di sintesi, come il glicole propilenico solvente o il BHA conservante. Estratti di aromi, con ingredienti derivati da colture geneticamente modificate possono essere etichettati come “naturale”, perché l’FDA (l’Ente che tutele gli alimenti negli Stati Uniti) non ha completamente definito cosa significa questo termine ( gli “aromi naturali” certificati BIO devono ancora soddisfare le linee guida più severe e non possono includere ingredienti sintetici o geneticamente modificati).
Le aziende che producono questi aromi sono spesso le stesse che preparano le sostanze chimiche aromatiche per profumi e cosmetici.
Perché è importante sapere?
Sempre secondo EWG è preoccupante che le aziende alimentari non rivelino pienamente i loro ingredienti e utilizzino ancora termini vaghi come “aroma.” I consumatori hanno il diritto di sapere cosa c’è nel loro cibo, come è molto preoccupante rendersi conto di quanto l’industria alimentare manipoli e trasformi il cibo con prodotti che non fanno assolutamente bene alla salute, solo per aumentare le vendite.
Queste informazioni sono importanti anche per noi in Italia che abbiamo leggi diverse, ma non per questo bisogna stare meno attenti a quello che mangiamo, perché sono molti i prodotti americani che consumiamo, mentre sarebbe sempre meglio optare per prodotti che conosciamo, freschi e possibilmente senza conservanti, senza coloranti e senza additivi chimici. Anche in Italia comunque, quando leggiamo “aroma naturale” dobbiamo capire che l’aroma è sato preso dal prodotto vero, la materia prima vera e poi elaborato in laboratorio, mentre per “aroma artificiale“, sintetico, si intende tutto il prodotto creato in lavoratorio.