Alluminio nei cosmetici, nelle pentole, nei packaging
Alluminio
L’alluminio è il metallo più abbondante nel nostro pianeta. Allo stato naturale lo troviamo in diversi alimenti ma purtroppo, la maggior parte di quello che assumiamo ci arriva dagli additivi chimici alimentari (EFSA 2008b). Vista la particolarità dell’Alluminio che può accumularsi e persistere nel corpo umano, soprattutto nelle ossa, un gruppo di esperti addetti a definire il quantitativo giornaliero degli additivi chimici alimentari, AFC, ha ritenuto opportuno abbassare notevolmente le dosi di alluminio portando i quantitativi decisi in un primo momento per assunzione giornaliera, ad assunzione settimanale . In base al complesso di indicazioni emerse dagli studi di cui sopra, il gruppo scientifico ha fissato il consumo di 1 mg di alluminio/kg p.c./settimana ( NOTA EFSA 2008) –www.my-personaltrainer.it.
L’alluminio è un veleno protoplasmatico e una neurotossina perniciosa e persistente. Nessun sistema vivente utilizza l’alluminio per i processi biochimici. Ha la tendenza ad accumularsi nel cervello e ossa. È in condizioni normali molto meno tossico del mercurio, arsenico, piombo o cadmio, ma è molto più comune nel nostro ambiente, e sembra anche essere più persistente rispet
to alla maggior parte degli altri veleni metallici.(www.ecplanet.com)
Dove troviamo l’alluminio?
Gli additivi chimici alimentari che contengono alluminio, come il fosfato di alluminio di sodio e sodio solfato di alluminio, sono usati come stabilizzanti in molti alimenti trasformati.
Gli alimenti che ne contengono di piu’ sono le spezie, in particolare il basilico, 308 mg su 100 grammi, l’origano, 60 mg, e il timo 75 mg. A meno di fare una scorpacciata di basilico tutti i giorni, il contenuto di alluminio degli alimenti non preoccupa, ma a quello assunto con il cibo va aggiunto quello degli additivi (E 520, 521, 522, 523), quello degli utensili da cucina di alluminio (pentole, caffettiere, fogli di alluminio, ecc.) www.aduc.it
Nonostante recenti studi effettuati su animali esposti all’alluminio nel grembo materno e durante lo sviluppo sono hanno rilevato effetti neurologici quali alterazioni nel comportamento, l’apprendimento e la risposta motoria, e la neurotossicità si è verificata in persone in dialisi che hanno ricevuto alte dosi per via endovenosa di acqua purificata, non è stato dimostrato un collegamento diretto tra gli additivi alimentari in alluminio e effetti neurologici (Schreeder 1983; EFSA 2008b).È stato proposto un collegamento con la malattia di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative, ma l’associazione rimane poco chiara (Bondy 2013). Mentre significativa incertezza scientifica rimane in giro se ci possono essere legami tra additivi alimentari a base di alluminio e gli effetti sulla salute, sicuramente è necessario avere un attenzione elevata sull’assunzione di additivi chimici alimentari e preferire sempre prodotti freschi, senza conservanti, senza coloranti, senza additivi chimici.
Che cosa si dovrebbe fare
Prima ancora di leggere le etichette alimentari, è importante documentarsi per identificare gli additivi a base di alluminio e considerare le alternative. Molti siti italiani e stranieri come EWG offrono strumenti ed informazioni per trovare gli alimenti senza additivi a base di alluminio