Ci schieriamo con nocensura.com a difesa delle galline e riportiamo una parte del loro articolo riguardo gli allevamenti cosiddetti in gabbia o a batteria, ch danno risposte alle nostre domande.

RIFLETTETE  cosa può darci un animale trattato cosi?

Allevate come vi abbiamo presentato, inevitabilmente questi animali subiscono danni sia fisici quanto psicologici.

“Le galline infatti hanno un forte bisogno di porre in essere modelli di comportamento etologici, sviluppati dalla specie nell’evoluzione di migliaia di anni. E’ essenziale per il benessere di questi animali che tali esigenze siano soddisfatte. In natura le galline camminano per lunghe distanze e passano gran parte del loro tempo alla ricerca di cibo; vivono in piccoli gruppi con un organizzazione sociale complessa e basata su una chiara gerarchia; cercano luoghi appartati dove creare i nidi per deporre e covare le uova, e usano gli alberi per appollaiarsi al riparo dalle minacce dei predatori durante la notte. Le galline un forte bisogno di distendere le ali, hanno una buona cura delle loro penne e fanno regolari bagni di terra. Una gallina libera, quindi, può fare movimenti naturali, cercare il foraggio, o un rifugio quando si sente minacciata dall’ambiente circostante, deporre e covare le proprie uova nel nido.


Nelle sterili gabbie di batteria nessuno di questi comportamenti è possibile.


La possibilità di fare dei nidi ove deporre le uova e covarle è fondamentale per il comportamento di una gallina: la ricerca di un luogo idoneo in cui costruirlo, la raschiatura del terreno e la predisposizione di materiali ove poggiare le uova, sono tutti comportamenti preclusi nelle gabbie di batteria, e le galline mostrano a seguito di tale privazione, gravi alterazioni e patologie del comportamento.”

La mancata possibilità di fare bagni di polvere, essenziali agli animali per eliminare parassiti e depositi di sporco sulle piume, a causa della mancanza di lettiera nelle gabbie di batteria e dell’impossibilità di beccare nella stessa, porta le galline a sviluppare aggressività verso le altre e a provare un forte senso di frustrazione, poiché avvertono il proprio piumaggio sporco.


Altro elemento di grande importanza per le galline è la possibilità di appollaiarsi per trascorrere la notte. Si tratta di un comportamento basilare delle galline che viene totalmente soppresso nelle gabbie e che determina nell’animale una perenne percezione di minaccia da parte di predatori, con effetti sul comportamento dello stesso.

L’impossibilità di aprire le ali costituisce l’ennesima grave privazione ai bisogni etologici di questi animali. Una gallina ha bisogno di oltre 2000 cm2 per poter distendere le sue ali, ma nelle gabbie ne ha a disposizione solo 550 cm2; anche tali privazioni incidono significativamente sulla salute e sul comportamento dell’animale.


Oltre alle crudeltà mentali inflitte alle galline ingabbiate, l’ambiente delle gabbie di batteria comporta anche gravi problemi di benessere fisico. Osteoporosi e fratture delle ossa sono molto comuni nelle galline in gabbia, perché l’alto tasso di produzione di uova depaupera le riserve di calcio degli animali. Il piano di filo di metallico causa problemi ai piedi delle galline e le loro unghie, che non si consumano su un terreno come in natura, possono ritorcersi intorno alle maglie della rete. Piedi e zampe danneggiate riducono le possibilità delle galline di muoversi e talvolta di svolgere esigenze fondamentali quali la ricerca del cibo e dell’acqua. A causa della loro frustrazione, della noia e della stretta vicinanza con altri animali, le galline spesso beccano e aggrediscono le proprie compagne di gabbia, fino ad arrivare a mettere in atto fenomeni di cannibalismo. Nel tentativo di diminuire le lesioni fisiche causate da questo comportamento “anti sociale”, le galline

di batteria vengono “sbeccate”, rimuovendo loro un terzo del becco per mezzo di un coltello rovente – un evidente caso di trattamento dei sintomi piuttosto che trattare le vere cause che determinano l’aggressività di questi animali.


E dopo lo sfruttamento, le galline vengono macellate, a un solo anno di vita, perché la produttività inizia a scendere. In natura, una gallina vivrebbe almeno 10 anni, con una fisiologica riduzione della produzione di uova.

Inoltre, i pulcini maschi delle galline ovaiole sono triturati vivi, perché non possono produrre uova e non sono idonei a diventare polli da carne.

La dura vita delle galline da trecento covate l’anno” (nocensura.com)


Non si parla qui di come vengono alimentate ma vi diciamo noi come dovrebbero essere alimentate: si dovrebbero coltivare o acquistare in zona i cereali, il mais, il grano, l’orzo, l’avena, il grano saraceno ed il riso, da mescolare a seconda dei contenuti energetici. Aggiungere leguminose, e vegetali: verdure, erba, frutta. Ma assolutamente evitare proteine animali (farine di carne) o cercare dei mangimi formulati.



Maltrattare e sfruttare così tanto questi esseri significa prendere in giro milioni di consumatori che danno fiducia alle aziende ma che in realtà si trovano poi sul mercato, surrogati di prodotti e di qualità. Crediamo di spendere poco e saper fare la spesa ma in realtà roviniamo la nostra salute e quella dei nostri figli, più attenzione significa una scelta più oculata e soprattutto più salutare..

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