D.ssa Barbara Mercanti
Alimentare la mente si può!
Il potere della fiaba è straordinario, in essa c’è sempre
qualcosa di magico, di fantastico, i protagonisti possono essere animali dal comportamento antropomorfizzato, gli avvenimenti si succedono velocemente e una morale è sempre presente, in modo più o meno esplicito.
Nutrire la mente con le fiabe è possibile!
Man mano che il bambino cresce, è bene sostituire la fiaba con la favola, che è più ricca di canoni realistici. L’ascolto delle favole favorisce nel bambino una maggiore consapevolezza dei suoi stati emotivi, una forte sintonizzazione empatica con l’altro e accresce l’intelligenza emotiva. Attraverso l’ascolto delle favole, si crea un intimo dialogo tra il bambino e il genitore, un feedback reciproco tra il piccolo che ascolta e assimila e il caregiver che racconta. Un qualsiasi racconto costituisce uno stimolo psichico che potenzia la sfera emotiva e cognitiva. Basti pensare alla fiaba del “Gatto con gli stivali”, ricca di personaggi, di immaginazione , anche di risorse e di soluzioni, un capolavoro che raccoglie in sè una forte capacità di problem-solving. Quando il bambino cresce, alla favola va sostituito il racconto di esperienze vere, uno stimolo che aiuta a potenziare l’ambito linguistico e accresce un appropriato uso del linguaggio, fino a favorire una maggiore efficacia comunicativa. Non raccontare significa favorire l’isolamento, la solitudine, diminuire le esperienze di scambio con l’altro. Le storie entusiasmano i piccoli, li confortano, facilitano l’identificazione con i personaggi inventati o veri che siano, perchè aiutano a fornire risposte alle loro ansie e aprono nuovi orizzonti nella mente.