solfiti, possono causare Allergie e Intolleranze?
Per capire cosa sono le intolleranze e le allergie alimentari, abbiamo scelto di consultare l’EUFIC (European Food Information Council) che ci rassicura asserendo che:
“La maggior parte delle persone può mangiare una grande varietà di cibi senza alcun problema e solo una piccola percentuale di individui può avere reazioni negative a determinati alimenti o componenti alimentari (additivi alimentari chimici), in altre parole: allergia o intolleranza alimentare.”
Qual è la differenza tra le due?
Cercando di capire e sintetizzare: “ La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare. In molti casi è provocata da altre cause come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento”, per essere più espliciti, un avversione ad uno o più additivi alimentari.
L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari (additivi chimici) che attiva il sistema immunitario. La proteina “non accettata” da alcune persone ( ma per la maggior parte innocua) chiamata allergene, scatena reazioni del sistema immunitario: gli anticorpi. Gli anticorpi rilasciano una serie di sostanze chimiche organiche, tra cui l’“istamina” che provoca prurito, naso che cola, tosse o affanno. Perché? Perché il nostro sistema immunitario percepisce queste “alterazioni” come una minaccia e quindi l’organismo per difendersi crea anticorpi. Grazie a queste difese è possibile individuare abbastanza velocemente la proteina estranea che causa questa allergia, ma alcune possono manifestarsi anche dopo due-tre giorni. Fra le allergie sicuramente la peggiore è la anafilassi. Lo shock anafilattico può manifestarsi in pochi minuti, richiede cure immediate perché la pressione arteriosa precipita e il soggetto può morire di arresto cardiaco se non gli viene rapidamente somministrata adrenalina per aprire le vie respiratorie. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari (additivi chimici) sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita.
“L’intolleranza alimentare coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario. Un tipico esempio è l’intolleranza al lattosio: le persone che ne sono affette hanno una carenza di lattasi, l’enzima digestivo che scompone lo zucchero del latte” Additivi alimentari e reazioni negative
Ma quanto influiscono sulle allergie e le intolleranze, gli additivi alimentari, i conservanti, i coloranti, i solfiti… componenti alimentari?
“Se per la maggioranza delle persone gli additivi alimentari non costituiscono un problema, alcuni soggetti che soffrono di specifiche allergie possono essere sensibili a determinati additivi quali alcuni (conservanti) coloranti e i solfiti.” L’Eufic, continua sostenendo che dal momento che “tutti gli additivi alimentari devono essere chiaramente indicati in etichetta” volendo si possono evitare. Sembra facile…
- Sempre secondo l’Eufic, questi erano i dati (circa 30 anni fa) delle persone allergiche:
- “circa una persona su tre ritiene di essere “allergica” a certi alimenti, l’allergia alimentare ha un’incidenza effettiva intorno al 2% della popolazione adulta.
- Nei bambini, il dato sale al 3-7%, anche se, nella maggior parte dei casi, l’allergia viene superata con l’età scolare”.
Secondo il dott. Matteo Giannattasio, medico e agronomo che collabora con il Sevizio di Allergologia dell’Istituto dermatologico San Gallicano, gli allergici e intolleranti agli alimenti sono sempre di più: “più del 50% pensa di avere un’allergia o un’intolleranza. Le statistiche però dicono che è aumentata l’allergia alimentare: oggi stiamo al 7% per i bambini entro i 3 anni e al 4% per gli adulti. Questa situazione è molto più grave rispetto a quella di 30 anni fa.”
(Non sarà, ci chiediamo noi, a causa di tutti gli additivi alimentari che abbondano nel nostro cibo?)
Continua con “l’allergia agli inalanti (tra cui il polline) e qui stiamo al 20%, se si va avanti così tra una decina d’anni si arriva al 50%” per finire con gli intolleranti al lattosio: “meno del 10% nei paesi dell’Europa del Nord e fino al 30-40% nel nostro paese.” Un dato ipotetico conclude, “riguarda il glutine che parla di un coinvolgimento di 5 milioni di italiani: l’1% dichiaratamente celiaci, un altro 1% di celiaci non diagnosticati…”
Fra residui di pesticidi, più o meno importanti, fra l’uso di additivi chimici (più o meno) sempre dichiarato, il pericolo è sempre in agguato e i primi a farne le spese sono come sempre i bambini. Noi siamo convinti che si può mangiare ancora senza conservanti, ne coloranti, senza additivi chimici, basta saper scegliere e capire,che esistono piccole aziende che producono come una volta, senza conservanti, senza coloranti, senza additivi chimici e che quello che si paga di più in un prodotto, si guadagna in salute.