Biologico: un po’ di numeri
Il biologico vola, letteralmente. Nel mondo siamo sempre più bio e il bio, di conseguenza, è sempre più presente nella nostra vita.
Che lo si consumi per moda, per fede o con la consapevolezza di operare una giusta scelta per il proprio benessere e per la tutela della Terra, questo orientamento produce numeri molto soddisfacenti.
La company che monitora l’andamento o meglio il trend e i risultati del biologico, la Organic Monitor, attesta che nel 2014 il valore complessivo di questo mercato ha superato i 60 miliardi di euro corrispondenti a circa 80 miliardi di dollari.
Capolista sono gli Stati Uniti che hanno speso circa 27 miliardi di euro, al secondo posto la Germania con 7 miliardi, seguita dalla Francia con poco meno di 5 miliardi e dalla Cina con quasi 4 miliardi. La Svizzera con 221 euro e il Lussemburgo con 164 rappresentano invece i Paesi con la spesa più alta pro capite.
È un fenomeno in perenne espansione a livello mondiale che riguarda sia la produzione sia le vendite, in funzione della continua domanda dei consumatori e ciò comporta che un sempre maggior numero di aziende e imprenditori agricoli si convertano al biologico, lasciandosi alle spalle le metodologie convenzionali di coltivazione.
Biologico in Italia?
Il Presidente di FederBio (Federazione Italiana Agricoltura Biologica) Paolo Carnemolla, nel comunicato stampa del febbraio 2016, conferma che il nostro Paese “rispecchia i dati presentati dal The World Organic Agriculture dove da un decennio il mercato del bio ha tassi di crescita a due cifre…” che confermano i dati elaborati da Nielsen/AssoBio e presentati alla fine di gennaio 2016, aggiunge inoltre che “l’incremento delle vendite nella GDO (Grande Distribuzione Organizzata) nell’arco dei dodici mesi chiuso il 22 novembre 2015 è stato del 20%…”
L’Italia, sempre secondo quanto afferma il Presidente Carnemolla, potrebbe conquistare la leadership sul mercato del biologico, se alzasse la propria competitività con la conversione di altre aziende agricole dal convenzionale al bio, perché attualmente è poca l’offerta di prodotti italiani.
Qualche dato ancora: nel 2014 circa 18 milioni di famiglie italiane hanno acquistato bio.
Biologico a tavola
I prodotti più venduti nei supermercati e ipermercati in ordine di quantità vedono in cima alla lista: uova di gallina, confetture e spalmabili a base di frutta, panetti croccanti, bevande alla soia/riso/mandorla, pasta di semola e a seguire pasta di semola e integrale, olio extravergine di oliva, legumi ecc.
Non sono stati riportate le cifre e le percentuali relative ai negozi specializzati, ai non alimentari, alle erboristerie e ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) che, se pur importanti, non sono così rappresentative ai fini di un quadro della situazione allo stato attuale.
La sempre maggiore fiducia riposta dai consumatori nei prodotti biologici è ampiamente avvalorata dai dati citati e sta a dimostrare un’attenzione nuova nei confronti del proprio benessere e di quello della propria famiglia, per la quale si ricerca sempre di più la qualità, senza nuocere all’ambiente, preservando nel contempo la biodiversità e tutelando l’ambiente e la natura, anche a costo di qualche sacrificio di carattere economico.
M.C. Cantafora